destionegiorno
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Non scrivo Poesie, utilizzo semplici parole come colori gettati su una tela. Nessuna pretesa, solo desiderio di raccontare, condividere ciò che il cuore intravede. Nella semplicità e banalità di un nome (Poexes) ho racchiuso e rinchiuso tutte queste "immagini" di pensiero, lasciando scorrere ogni ... (continua)
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Conosco l'attimo
posto e riposto in un sogno
che violento e magico
travolge l'ultima paura.
Conosco e credo
un... leggi...
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Oltre ad un tramonto ...
c'è un alba, un nuovo tramonto.
Oltre ad un tramonto
c'è l'occhio dell'anima che attende
i passi del cammino dei sogni.
Oltre ad un tramonto
c'è il fiato della speranza,
le labbra del vento,
una... leggi...
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Andrea Sargenti
Le sue 128 poesie
C’è una strada.
C’è una strada?
Come una scia
tracciata nel cielo,
Una riga tracciata a matita
in un foglio bianco,
a matita,
così da poterla aggiustare.
O cancellare?
Guardo questo cielo
guardo questo foglio
percorro questa strada
a piedi
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Ricomincio da qui.
Perché ogni giorno
sono le singole scelte
che ti avvicinano o allontanano
dal desiderio
di essere felice.
Ricomincio da qui
da uno sguardo
che non può, non deve
arrendersi mai.
Oggi, domani
posso solo permettermi questo
per
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Ci siamo persi
nelle profetiche verità
nell’espressione interiore
di una mai sazia ingordigia.
Ci siamo persi il tempo
in cui tutto avremmo potuto
in cui tutto abbiamo fatto
e nulla abbiamo fatto,
le stagioni si sono rincorse
inseguendo
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dove rimane
dove ritrovo
ciò che non conosco.
Così si scrivono
le sfumature
di ogni piccolo rimpianto.
Oggi, non c’è rimpianto
nel silenzioso deglutire
di tutti gli estremi mai vissuti.
Una pace senza voce,
un grido che non tace.
Io che di
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Se bastasse una rosa
oppure una stella.
Se bastasse il fiore piu bello
oppure l’oceano.
Sarebbe più facile scrivere di te
scrivere il sapore delle pelle
la musica dei tuoi baci
il colore dei tuoi sorrisi.
Se bastasse la mia mano
insieme alla
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Aspetto in silenzio.
Il cuore vuole urlare,
Le mani stringere,
Le labbra baciare.
Non posso fare nulla solo guardare
I colori del
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Lasciami i capelli così
Lunghi, sulle spalle, tra le dita
Abita questa piccola follia.
Ho poca propensione
al dialogo sordo delle paure
allora in silenzio attendo
gesti che sfumano nelle speranze.
Lasciami i capelli così
Mi guardo allo
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C’è un punto, una virgola
tanti punti... di sospensione
che sospendono
un sospiro lento, stanco.
Parentesi di una sintassi
con troppe licenze poetiche
dove di poetico
ci sono solo secchi di vernice
gettati su muri abbandonati.
Parole,
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Che avvolga
il tuo respiro
forme di lacrime vendute
nell’abbraccio freddo del dolore
e nel tiepido sogno di un mistero.
Soffoca l’inverno
tra stufe accese
che bruciano anime spoglie.
Io seguo
il susseguirsi lento
di una traccia informe
che
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Semplice
nelle parole che scorrono
vedere l’inganno
di questa paura che tace.
Inutile però
essere sobrio,
sufficiente,
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Nello stesso modo
sembra camminar nei giorni
del tempo che passa
e ripercorrer pensieri
pesati solo nei sogni.
Vuote le stanze che abito
sfumature opache
tinte pastello
emozioni tatuate sulla pelle
costate gratuita indifferenza.
Firenze
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Una bugia, un inutile vuoto.
Scuoto queste inutili ossa
le mani applaudono al cantautore stonato.
Scrivo tra le pagine di un diario
un sorriso dispiaciuto.
La machera che porto
carnevale della vita, la mia vita.
Guardami felice, leggimi
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La pelle
è l’unico vestito dell’anima.
La preziosità del fremito tattile
l’ascolto di un sussurro emozionale,
queste mani vive, ascoltano
sfiorano l’eterno indugio di piacere.
C’è una tenera follia
una gioia, vulcanica passione
sconfinata
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Oltre,
oltre alla linea di confine
oltre all’equilibrio sul dirupo
oltre alle parole che non dico
oltre ad ogni logica presunta
ad ogni schema
ad ogni dubbio
oggi, il silenzio.
Stanze di vetro senza luce
finestre sbarrate
porte, chiuse.
Chi
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Tra pagine e fotografie
si contano echi del cuore
che abbracciano l’inverno,
un altro inverno che verrà.
Non è nelle parole difficili
che si possono rinoscere gli errori,
nemmeno nella paura
di strofe mal composte.
Ogni gradino della
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